Sabato 9 novembre, una folla di attivisti, cittadini e rappresentanti delle istituzioni si è ritrovata a Rovereto, in Piazza Malfatti, per partecipare a un'importante manifestazione a favore della pace e contro tutte le guerre in corso nel mondo. L'iniziativa, promossa dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, dal Centro Pace Ecologia e Diritti di Rovereto, Cgil-Cisl-Uil del Trentino, Anpi Rovereto-Vallagarina, e patrocinata dal Comune di Rovereto, ha visto l'adesione di numerosi gruppi e associazioni: ACLI Rovereto, Circolo Arci Ugo Winkler Brentonico, Associazione 46° Parallelo - Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, Associazione Tremembe, Quilombo Trentino, Associazione Multiverso, Movimento Nonviolento, Associazione Deina Trentino APS, Diocesi di Trento.
L'incontro è stato organizzato con un obiettivo chiaro: chiedere il cessate il fuoco in Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo. L'appello a fermare la violenza è stato lanciato a gran voce in una giornata simbolica: il 9 novembre 1989 cadeva, infatti, il Muro di Berlino, un evento che segnò la fine della divisione tra Est e Ovest e la fine della Guerra Fredda. In questo contesto, il raduno ha voluto rappresentare un forte richiamo alla necessità di abbattere i 'muri' delle guerre e delle divisioni, in un mondo che sembra ancora lontano dalla pace duratura.
La piazza si riempie di colori per la pace
Dalle ore 11:00, la Piazza Malfatti di Rovereto è stata invasa da striscioni, cartelli e bandiere, ma non c'erano simboli di partito né loghi: l'unico emblema presente era quello della pace e della nonviolenza. Il cuore dell'iniziativa è stato il messaggio universale di pace: un appello a unirsi, indipendentemente dalle appartenenze politiche, nella lotta per la fine della violenza e delle guerre.
L'evento è stato arricchito da numerosi interventi da parte sia dei rappresentanti istituzionali, tra cui la sindaca di Rovereto, Giulia Robol, la vicepresidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, Mariachiara Franzoia, e il presidente del Forum Trentino per la Pace, Antonio Trombetta, sia degli attivisti, che hanno letto ai presenti delle testimonianze dirette. Sono intervenuti anche il Tavolo Locale delle Appartenenze religiose, i sindacati e Massimiliano Pilati che, in qualità di membro del direttivo nazionale del Movimento Nonviolento, ha presentato alla cittadinanza alcune indicazioni di azioni concrete per costruire la pace nella propria quotidianità.
L'iniziativa ha visto anche la partecipazione di numerosi sindaci e amministratori locali, tra cui quelli di Brentonico, Nomi e Besenello, a dimostrazione che la pace è una priorità che deve essere difesa e promossa a partire dal livello locale.
Il flashmob e il suono della sirena cittadina
Il momento culminante della manifestazione è arrivato alle ore 12:00, quando il suono della sirena cittadina ha segnato l'inizio di un potente flash mob, un gesto simbolico che ha unito i partecipanti in un'azione collettiva di protesta contro la guerra. In quel momento, la cittadinanza è stata invitata ad abbattere un 'muro' di cartoni formato da parole belliciste, come atto simbolico contro l'uso della violenza.
'Restiamo umani' è stato il messaggio che ha risuonato in tutta la piazza, accompagnato dalla convinzione che la pace possa essere una realtà possibile, se si lavora insieme per costruirla.
Una manifestazione di speranza e di impegno quotidiano
La manifestazione di sabato non è stata solo un evento isolato, ma un passo in un cammino più ampio per la pace e il disarmo. Oggi più che mai è necessario ribadire che non basta reagire agli eventi tragici che accadono nel mondo, ma è necessario costruire una cultura della pace nella vita quotidiana.
In una città storicamente attenta ai temi della pace come Rovereto, l'evento di sabato è stato un chiaro messaggio di solidarietà internazionale e di impegno a favore di un mondo libero dalla guerra. La partecipazione di cittadinanza, attivisti e istituzioni ha dimostrato che, anche nei momenti più difficili, la speranza per un futuro migliore può essere alimentata dalla forza dell'impegno collettivo.