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NOVITÀ IN LIBRERIA
La coscienza dice NO alla guerra
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La coscienza dice NO alla guerra
Per un rilancio dell'obiezione di coscienza a tutti gli eserciti e per una nuova idea di difesa
a cura di Enzo Sanfilippo e Annibale C. Raineri
«Quaderni Satyagraha», n. 48, Centro Gandhi Edizioni, Pisa 2025, 192 pagine, 12,00 euro 

 

Questo volume esce all'interno della collana Quaderni Satyagraha, che da anni propone a cadenza semestrale corposi testi di approfondimento sui vari aspetti della nonviolenza. Ed è appunto la nonviolenza gandhiana, veicolata attraverso l'esperienza della Comunità dell'Arca di Lanza del Vasto, l'assunto di fondo su cui si basa la proposta contenuta in queste pagine.

Siamo di fronte ad un libro che - pur essendo documentato e contenendo molte informazioni - è in realtà soprattutto una proposta etica che mira a coinvolgere la mente e l'animo del lettore, della lettrice. L'esigenza di scriverlo deriva dall'intenzione di rendere attiva la nonviolenza nell'attuale (primi mesi del 2025) contesto di guerre in atto, di riarmo ricercato, programmato e finanziato, di violenza istituzionale nelle relazioni internazionali. Non è un semplice NO ma la ricerca di un'alternativa possibile (come un diverso modello di difesa), perché volere la pace non vuol dire essere illusoriamente pacifisti ma nemmeno limitarsi ad un rifiuto fine a se stesso e tendenzialmente auto-appagante.

E allora ecco la ricerca di strade nuove che si dipana nel libro, a partire dalla pratica dell'obiezione di coscienza, considerata da Gandhi una tecnica al servizio della nonviolenza. Accanto al rifiuto, però, il Mahatma afferma che bisogna sempre essere 'costruttivi' e avanzare proposte di concreta alternativa.

Ecco, dunque, che le origini della riflessione vengono individuate nell'esperienza di Lanza del Vasto, che racconta la campagna di opposizione alla guerra in Algeria (siamo in Francia all'inizio degli anni Sessanta del secolo scorso). L'invito all'obiezione di coscienza è lanciato subito, nelle prime pagine, da parte della Comunità dell'Arca e nel saggio di Annibale C. Raineri, per poi essere dettagliato in conclusione del volume, con la presentazione della Campagna di obiezione alla guerra e le modalità per aderirvi, oltre alla posizione della Comunità dell'Arca al riguardo.

In mezzo ci sono le analisi, le ricostruzioni, le esperienze in atto, presentate da autori ed autrici diversi/e, con competenze ed esperienze che si completano vicendevolmente (e rendono agevole la lettura).

Enzo Sanfilippo e Antonino Drago ricostruiscono il percorso politico e giuridico dell'obiezione di coscienza al servizio militare, la cui portata è diminuita con la sospensione della leva obbligatoria nel 2004 e si è staccata dalla ricerca di una difesa popolare nonviolenta.

La ricerca di un filo logico che va dall'obiezione di coscienza alla coscienza dell'obiezione è il tema attorno a cui si snocciolano gli interventi di Ermete Ferraro, Alfonso Navarra, Rossano Salvatore.

Alcune esperienza femminili di costruzione della pace sono raccontate da Maria Albanese e Nella Restivo (entrambe della Comunità dell'Arca), Mariella Pasinati (Presidio donne per la pace di Palermo), Maria D'Asaro (Movimento nonviolento).

Ancora più diretti il racconto di Rosario Greco su alcune lotte nonviolente nella storia, la presentazione delle azioni di Operazione Colomba della Comunità Papa Giovanni XXIII, l'illustrazione dell'attività del Tavolo interventi civili di pace, la lettura del tentativo di militarizzazione delle scuole e delle università, operata dall'omonimo Osservatorio.

Il volume è completato da un percorso di lettura sull'obiezione di coscienza (di Cesare Masini), dall'illustrazione dei riferimenti normativi (significativi quando si parla di obiezione di coscienza) e dalla presentazione degli autori e delle autrici.

Questo libro esce al momento giusto perché c'è desiderio di approfondire temi che creano forte preoccupazione ed angoscia ed è, pertanto, uno strumento necessario e senz'altro utile. Lo sforzo di documentazione è ampio e il substrato valoriale emerge con forte evidenza.

Un limite può essere riscontrato nell'aver limitato la discussione alla sola obiezione di coscienza al servizio militare, che oggi non è più obbligatorio. Ne discende una lettura della storia del servizio civile che rischia di essere parziale nel cogliere la dimensione più soggettiva di questa esperienza, oggi decisamente prevalente nella popolazione giovanile.

Se è certamente vero che la coscrizione obbligatoria potrebbe essere ripristinata in caso di pericolo di guerra (e non servirebbe nemmeno un voto parlamentare!), è vero anche che in un contesto complesso, decisamente diverso da quello anche solo di pochi anni fa (soprattutto in riferimento ai/alle giovani), è necessario cercare spazi nuovi di crescita, di cittadinanza e di impegno nonviolento.

Questo libro mette a fuoco le urgenze del momento, rifuggendo dalla frenesia e dal pressapochismo e rilanciando l'unica prospettiva che può dare un futuro all'umanità. «Non mi considero un nonviolento militante, ma ho acquistato la certezza assoluta che o gli uomini riusciranno a risolvere i loro conflitti senza ricorrere alla violenza, in particolare a quella violenza collettiva e organizzata che è la guerra, o la violenza li cancellerà dalla faccia della terra» (Norberto Bobbio, Il problema della guerra e le vie della pace). 

3 aprile 2024

Leggi qui la recensione di Peacelink.


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