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EVENTO IL 30 MAGGIO 2025 A TRENTO
L'apnea di Otium 2k25
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'OTIUM 2025' fa parte di un percorso, iniziato nel 2019, pensato e realizzato in prima persona dai rappresentanti degli istituti di Trento sostenuti da alcuni enti e associazioni attive sul territorio, tra cui il Forum. Fin dall'inizio, OTIUM si è configurato come uno spazio libero e orizzontale, dove la voce dei giovani non solo viene ascoltata, ma diventa protagonista. L'obiettivo principale è quello di offrire occasioni significative nate dagli studenti per gli studenti, promuovendo una partecipazione attiva, consapevole e autentica.

Il tema presentato quest'anno è stato:  'Apnea, stiamo respirando?'.

Questa parola, 'apnea', è stata scelta per dare voce a una sensazione diffusa tra i giovani: quella di vivere con il fiato sospeso, come se qualcosa impedisse loro di respirare liberamente. Una condizione che riflette il disagio e la fatica di esprimere pienamente se stessi in una realtà spesso percepita come opprimente, fatta di stereotipi, aspettative sociali, ansie legate al futuro e dipendenze non solo da sostanze, ma anche da modelli, relazioni, abitudini digitali e mentali. Il tema ha permesso di indagare quella condizione di blocco che molti ragazzi vivono quotidianamente, con l'intento di stimolare un confronto aperto e creativo.

Durante il progetto, noi tirocinanti abbiamo avuto l'opportunità di affiancare e supportare le attività laboratoriali, suddividendoci tra i diversi percorsi proposti e offrendo un supporto agli artisti e ai partecipanti nella costruzione e nell'elaborazione dei contenuti finali. Il nostro ruolo è stato quello di facilitatori del dialogo e della riflessione, contribuendo attivamente al processo creativo e relazionale.
I laboratori tematici che hanno animato questa edizione sono stati: scrittura creativa, teatro, musica elettronica, installazione artistica, fotografia.

Attraverso questi spazi di espressione e sperimentazione, OTIUM 2025 ha offerto a studentesse e studenti la possibilità concreta di confrontarsi, esprimersi e creare insieme, in un contesto non giudicante, libero e stimolante. L'intero progetto ha rappresentato un'esperienza significativa non solo per chi vi ha partecipato come studente, ma anche per noi tirocinanti, che abbiamo potuto osservare da vicino il potere trasformativo dell'arte e della condivisione, e quanto queste esperienze possano influenzare positivamente il percorso personale e collettivo dei giovani coinvolti.

In particolare, nel laboratorio di scrittura creativa è stato osservato come, sia difficile aprirsi sui propri disagi, Giulia Magnaguagno afferma infatti: 'la ridotta partecipazione di alcuni soggetti ha evidenziato quanto possa essere difficile, per i giovani, esprimere le proprie opinioni all'interno di un gruppo di pari non conosciuti, specialmente se percepiti come differenti da sé'.

Maddalena Recchia invece nel laboratorio di teatro ha constatato l'importanza delle tecniche teatrali per affrontare un tema così complesso: 'nonostante inizialmente fossi scettica riguardo al laboratorio, osservando i ragazzi ho compreso quanto fossero fondamentali gli esercizi proposti per creare un clima di apertura e preparazione, piuttosto che passare subito alla recitazione'.
Per questa ragione, la professionalità e l'esperienza degli artisti è fondamentale, come ha notato Carmen Birocco nel laboratorio di musica elettronica: 'Mi ha colpito l'equilibrio con cui l'artista è riuscito a toccare temi più profondi con un tono leggero, senza perdere la connessione con il gruppo.'.

Il tema scelto mostra come ognuno di noi viva delle apnee nella propria vita, a prescindere dall'età anagrafica. Clarissa Crapitti nel laboratorio di installazione artistica riflette sul fatto che: 'ciò che conta è la sensibilità e la realtà in cui si vive. Ho confrontato i miei disagi tanto con dei ragazzi più piccoli, quanto con l'artista più grande e ho piacevolmente scoperto che ognuno di noi, in svariate forme e con sfumature diverse, vive spesso apnee simili, frutto della società in cui viviamo'.

Le apnee, dunque, non riguardano solo gli adolescenti e le sfide interiori, nel laboratorio di fotografia, Tobia Van Phu Vaccari ha infatti notato che 'anche in un lavoro creativo come la fotografia (come in altri ambiti lavorativi) spesso i fotografi provano questo senso di apnea imposto dalle troppe richieste da parte di chi magari commissiona un servizio fotografico.

 

[Questa notizia è stata pubblicata il 10/6/2025]
Immagine: https://www.instagram.com/otium_trento/


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