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2 GIUGNO: FESTA DELLA REPUBBLICA
La Repubblica di tutti
Scarica immagine2025-06-02 Festa della Repubblica

Oggi si festeggia la Repubblica perché il 2 giugno 1946 gli italiani, con voto pacifico e partecipato, scelsero il passaggio dalla monarchia alla repubblica.

Quella fu anche la prima volta che le donne furono ammesse al voto.

L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. L'Italia è, sempre citando la Carta costituzionale, una Repubblica che ripudia la guerra. Peccato che l'unico modo che si è trovato per celebrare questa ricorrenza sia quello della parata militare. E così i valori della pace e della solidarietà, il volontariato, la crescita culturale, il lavoro, perno fondante di decenni di storia repubblicana, passano in secondo piano.

La festa di questo 2025, inoltre, cade pochi giorni prima di un importante appuntamento democratico come è il referendum, anch'esso previsto (all'art. 76) dalla Costituzione repubblicana.

Andare a votare è un momento significativo di partecipazione democratica, di cittadinanza responsabile, di protagonismo civile.


Riprendiamo un post di Ilaria Pedrini, apparso sulla chat «Agorà Cantiere di pace» di Trento
2 giugno 1946 - 2 giugno 2025

Per il 79° anniversario della Festa della Repubblica  e del referendum che ha decretato la forma istituzionale dello Stato, viene purtroppo ancora riproposta la parata militare, una tradizione discussa e discutibile,  con  una mancanza di sensibilità oggi più che mai assurda.

Oggi nel mondo ci sono in corso 56 conflitti, il numero più alto registrato dalla fine della Seconda guerra mondiale. Oggi continua il massacro del popolo ucraino e il genocidio di quello palestinese. Oggi impera l' indifferenza del cosiddetto Occidente e si rafforza la deriva verso un riarmo indiscriminato e la negazione dei diritti umani con la sopraffazione degli ultimi. Oggi il riaffermare che - per la difesa dei valori costituzionali - si debba perpetuare la tradizione della sfilata di carri amati ai Fori imperiali a Roma, appare un controsenso.

È questa, da parte delle nostre istituzioni democratiche, una grave mancanza di realismo politico, una fatale disattenzione ai rischi che si corrono quando si continua a sostenere una spirale militarista. Come possiamo in ogni nostro contesto dobbiamo oggi - come società civile - contestare questa parata e parlare dell'unica vera difesa e sicurezza:

AMARE OGNI PATRIA ALTRUI COME LA NOSTRA.


[Questa notizia è stata pubblicata l'1/6/2025]