-Articoli
L'APPELLO DI NOA
Due voci, una speranza
Scarica immagine2025-0628 Concerto x la pace_NOA-Rov-1ago25_sitoimm800x600

Nel Centenario della Campana dei caduti, Maria Dolens, il suo rintocco solenne è diventato ieri sera, 1° agosto, un battito del cuore del mondo. Sul Colle di Miravalle a Rovereto, al tramonto, il Piazzale delle Genti si è fatto palco e soglia: non solo per un concerto, ma per un abbraccio simbolico fra popoli divisi e vite che cercano un ponte.

Due voci si sono alzate, fianco a fianco, unite nonostante tutto: quella dell'israeliana Noa (Achinoam Nini) e quella della palestinese Miriam Toukan. Due donne, due artiste, due attiviste che hanno scelto - ancora una volta - di non cedere all'odio, ma di cantare per la vita, con la bellezza come strumento di resistenza.

L'evento, promosso dal comune di Rovereto e dal Centro servizi culturali «Santa Chiara» di Trento, con il sostegno della Fondazione Campana dei caduti, ha attratto un pubblico attento, commosso e partecipe. In un tempo in cui la guerra torna a mangiare la terra e a divorare l'innocenza, la musica si è fatta scudo e domanda, carezza e sveglia.

Ma non è stato solo un concerto. È stato un grido composto, una preghiera laica, una profezia di pace.

Tra le note e i silenzi, Noa ha pronunciato parole che sembrano scolpite nel bronzo, come la Campana che le ha accolte. Un appello senza ambiguità né reticenze, che condanna con forza l'orrore della guerra a Gaza e rifiuta il gioco sterile della colpevolizzazione. «La guerra a Gaza deve finire ora. Non c'è giustificazione per questo orrore. Niente giustifica la fame di un'intera popolazione. Questa è follia».

E ancora: «Non importa chi ha iniziato. È una discussione senza senso. Non siamo tutti colpevoli, ma siamo tutti responsabili. Siamo tutti una sola famiglia umana».

Responsabilità condivisa. Azione urgente. Coraggio politico. Umanità. Queste le parole chiave del suo discorso. Noa ha chiesto un immediato cessate il fuoco, il rilascio di tutti gli ostaggi 'con ogni mezzo possibile' e un'inondazione di aiuti umanitari a Gaza 'per salvare i bambini e sconfiggere il mercato nero, le mafie, i banditi'.

Non ha fatto sconti agli estremismi, né a Hamas né al governo israeliano: «Gli estremisti prosperano sulla paura. Stanno abusando del proprio popolo. Bisogna liberarsene».

Con un coraggio raro, ha lanciato un messaggio a tutto il mondo:
- al mondo arabo: «Usate la vostra influenza per fermare i terroristi»;
- a Israele e alla diaspora ebraica: «Usate la vostra intelligenza per costruire, non per distruggere»;
- all'Europa, agli Stati uniti, all'ONU: «Agite ora, oppure la storia - o Dio - vi giudicherà severamente».

Ha chiesto leader nuovi, onesti, capaci, e ha rifiutato l'odio in tutte le sue forme, inclusi antisemitismo e islamofobia: «Due popoli, due stati. Non si può curare una tragedia generandone un'altra».

Il suo intervento si è concluso con una visione netta e insieme utopica, che però non suonava ingenua. Sembrava invece la sola via percorribile in questo tempo di ferocia: uscire dal ciclo di violenza e vendetta, e immaginare una pace che sia giusta, concreta, possibile.

A fianco a lei, Miriam Toukan, con il suo sorriso luminoso e la sua voce profonda, ha ribadito nel canto ciò che Noa diceva con le parole. I loro cori intrecciati hanno fatto vibrare aria e coscienze. In arabo, ebraico, inglese, italiano… non importava la lingua: il messaggio era uno, e chiaro come il suono di Maria Dolens.

Rovereto ha risposto con un applauso lungo, grato, forse anche liberatorio. Per una sera, la pace ha avuto un volto, una voce, un nome.

Andrea Trentini
da www.rovepace.org
pubblicato il 2 agosto 2025

 

[Questa notizia è stata pubblicata il 3/8/2025]
Foto: Volantino CSC «Santa Chiara» di Trento


Condividi