Il mare davanti a Gaza non è di Israele. È della Palestina. Chi afferma il contrario, mente sapendo di mentire.

 

Non è un dettaglio semantico, né una svista geografica. È una menzogna.

 

Le acque su cui naviga la Global Sumud Flotilla non appartengono a Israele, ma alla Palestina. Lo dicono le convenzioni internazionali, lo confermano le risoluzioni delle Nazioni Unite, lo impone il diritto del mare. Eppure, a livello politico e mediatico, si continua a insistere sul contrario, trasformando l'errore in propaganda.

 

Non si tratta di distrazione. È una scelta. Una parte della destra - e non solo - considera l'intera Palestina un corpo estraneo da assorbire, “dal fiume al mare”, cancellando i confini riconosciuti, ignorando il diritto internazionale, riducendo l'occupazione a difesa legittima e dipingendo la guerra come inevitabile.

 

La verità è che la Flotilla non viola alcuna legge. Non entra in acque israeliane. Non porta armi né minacce. Porta aiuti, simboli, testimonianze. È un atto di supplenza morale, che si muove entro i confini della legalità internazionale per denunciare chi quei confini li ha abbattuti.

 

Ed è proprio per questo che disturba. Perché la sua sola esistenza svela la nudità dei governi complici, la fragilità delle giustificazioni ufficiali, l'ipocrisia di chi, nei palazzi, scambia la geografia per ideologia. La Flotilla strappa la foglia di fico che copriva la connivenza e mostra la scena per ciò che è: un potere che si regge su negazioni e silenzi.

 

Il mare, questa volta, non perdona. Lì dove le carte nautiche parlano chiaro, la politica mente. Ma la storia registra: e in quella registrazione non resterà traccia di chi ha applaudito l'occupazione, ma di chi, con barche fragili, ha sfidato l'arroganza per ricordare che Gaza non è un deserto senza legge, ma un popolo con diritti e confini.

 

Fonti principali

- Reuters - “Flotilla to Gaza poses no threat to Israel, Spanish minister says” (25 settembre 2025).

- Global Sumud Flotilla - comunicati ufficiali (settembre 2025).

- Casebook ICRC - Analisi sul diritto del mare e il blocco di Gaza (2025).

- ONU/OCHA - Rapporti sulla crisi umanitaria e sul blocco navale di Gaza (2025).

Nota editoriale

Questo articolo rielabora notizie, documenti e rapporti istituzionali. Le valutazioni espresse hanno natura politica e morale e rientrano nell'ambito della libertà di stampa e di pensiero, tutelata dalla Costituzione italiana e dal diritto internazionale.

 

Fonte: Global Sumud Flotilla / materiali divulgativi - utilizzo a scopo giornalistico e di cronaca

 

 

 

[Questa notizia è stata pubblicata il 30/9/2025]
Immagine: pagina Facebook Paolo Consiglio