
“Partecipiamo a consorzi per la costruzione di tante tecnologie e piattaforme per la difesa, ma dire che siamo corresponsabili di genocidio mi pare una forzatura inaccettabile”, Roberto Cingolani, Ceo Leonardo S.p.A, al Corriere della Sera
"Rifiutiamo che i nostri atti e che il nostro ingegno possa contribuire a un'intera economia che guida, fornisce e abilita il genocidio del popolo palestinese”, Petizione NON IN MIO NOME, NON CON IL MIO LAVORO promossa da un gruppo di lavoratori e lavoratrici dello Stabilimento di Leonardo di Grottaglie (Taranto)
Il più grande partner militare europeo di Israele è la Germania. Il più grande contratto di vendita mai fatto in Europa per quasi 4 miliardi di euro dalle Israel Aerospace Industries (IAI) è stato firmato nel giugno 2023 dall'allora governo a guida Socialdemocratica per dei sistemi missilistici di difesa.
 
Ma anche il governo a guida popolare di Merz ha appena comprato 2 miliardi di missili anticarro Spike dalla israeliana Rafael Advanced Defense Systems. 
Nel frattempo il governo Merz ha annunciato un embargo all'acquisto di armi da Israele, ma valido solo sulle esportazioni militari verso Israele e solo per quelle che potevano essere usate a Gaza.
D'altronde il governo Merz è quello che si è rifiutato di votare qualsiasi limitazione all'accordo di associazione UE-Israele, così come le sanzioni ai due ministri della estrema destra religiosa del governo Netanyahu (Ben Gvir leader di Potere Ebraico e Bezalel Smotrich leader di Sionismo Religioso).
C'è un altro governo europeo che non vuole sanzioni e revisioni di accordi con Israele ed è quello italiano. L'Italia è il terzo partner militare di Israele. Siccome le opinioni pubbliche sono contrarie alla collaborazione militare con Israele, sia in Germania che in Italia si va avanti con partnership.
Ci sono aziende israeliane che così diventano europee e possono anche ottenere i fondi del piano di riarmo europeo. La Germania, per esempio, compra i suoi miliardi di missili israeliani da EuroSpike GmbH, una joint venture di proprietà della israeliana Rafael (20%) e delle maggiori aziende tedesche della difesa Rheinmetall (40%) e Diehl Defense (40%). Con uno stabilimento che produrrà i missili Spike di brevetto israeliano in Europa.
Sono già 40 i paesi che comprano questi missili e circa la metà di questi sono membri NATO. La Spagna, ad esempio, aveva recentemente comprato 1700 missili Spike e 170 lanciatori ma nel rispetto dell'embargo a qualsiasi collaborazione e commercio militare con Israele votato dal Parlamento ha annullato il contratto da 250 milioni. Questioni di coerenza.
Anche l'italiana Leonardo è chiamata a rispondere delle proprie partnership e relazioni commerciali con Israele, lo hanno fatto i media indipendenti e poi anche Francesca Albanese nel suo report “Dall'economia di occupazione all'economia del genocidio”.
 
L'amministratore delegato di Leonardo, Stefano Cingolani ha ribadito in diverse interviste che “non è vero che Leonardo vende armi a Israele”, semmai “partecipiamo a consorzi per la costruzione di tante tecnologie e piattaforme per la difesa, ma dire che siamo corresponsabili di genocidio mi pare una forzatura inaccettabile”.
Solo che come riporta in maniera puntuale nelle sue dichiarazioni l'ex ministro conferma le partnership militari e smentisce il governo che lo ha nominato (Leonardo è pubblica per 30% e lo Stato ne ha il controllo).
Leonardo ha commesse in essere per dodici elicotteri d'addestramento (prodotti negli USA) , forniture di cannoni dell'Oto Melara della Spezia per la marina israeliana o partecipa alla produzione di bombe GBU-39 di Mbda (di cui Leonardo detiene il 25%) usate a Gaza come dimostrato da una inchiesta di The Guardian.
Il Ceo ha anche sostenuto riferendosi alla società statunitense Drs che produce tecnologie militari per più di 3 miliardi di dollari e che ha acquisito Rada società israeliana che produce radar: “Rada opera sotto la giurisdizione del governo israeliano, benché sia controllata da Drs. Noi su queste questioni non possiamo fare nulla, se non esercitare una moral suasion a livello istituzionale”.
dalla Campagna «Ripud1a» di Emergency 
#r1pud1a
[Questa notizia è stata pubblicata il 24/10/2025]
Immagine: www.ripudia.it