
Intervento sulla pace, il conflitto israelo-palestinese e la responsabilità etica e universale del mondo ebraico. Pubblicato sulla rivista QOL, n. 218, aprile-giugno 2025. Si tratta della trascrizione dell'intervento di Stefano Levi Della Torre tenuto il 3 maggio 2025 all'assemblea dei soci dell'Associazione italiana «Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam».
Di seguito una sintesi. Il testo completo è scaricabile IN ALLEGATO.
1. La rete «Mai indifferenti: Voci ebraiche per la pace»
- Stefano Levi Della Torre spiega l'importanza di accentuare il carattere ebraico della rete per incidere nel mondo ebraico, contrastando stereotipi identitari che ostacolano la comprensione del conflitto israelo-palestinese.
- La rete è oggetto di anatemi da parte di altre fazioni del mondo ebraico, ma si impegna a promuovere un dialogo critico e costruttivo.
2. Nemici dichiarati: fascismo e islamismo reazionario
- Levi Della Torre identifica il governo Netanyahu e Hamas come nemici principali, sottolineando che la rete non si schiera né pro Hamas né contro Israele, ma contro entrambe le ideologie reazionarie.
- Definisce il conflitto israelo-palestinese come parte di un più ampio 'conflitto di civiltà' interno all'Occidente, dove inciviltà e reazioni aggressive prevalgono.
3. Inversione dei vettori storici e crisi dell'Occidente
- L'Occidente, dopo secoli di centralità e colonialismo, si trova ora a percepire un'invasione attraverso le migrazioni, generando reazioni politiche e sociali aggressive.
- Levi Della Torre collega questa inversione di tendenza alla crescita della destra reazionaria globale, citando Trump come esempio di nazionalismo meschino che indebolisce l'egemonia culturale americana.
4. Il conflitto israelo-palestinese e la difficoltà di elaborazione
- Levi Della Torre sottolinea la difficoltà di gestire rapporti tra israeliani e palestinesi, data l'asimmetria tra popolo oppressore e oppresso.
- Evidenzia il bisogno di riconoscere il debito storico di Israele verso i palestinesi, accettando la perdita dell'innocenza e affrontando il vittimismo che ostacola la legittimità.
5. Vittimismo e memoria della Shoah
- Levi Della Torre discute due approcci opposti alla memoria della Shoah: rafforzare il vittimismo nazionalistico o assumere responsabilità universali verso l'umanità.
- Critica il vittimismo come strumento ideologico della destra globale ed elogia il libro Respirare il futuro (di Giulia Ceccutti) per l'assenza di vittimismo. (clicca qui per leggere la recensione del volume citato).
6. Assuefazione all'orrore e crisi di sensibilità
- Levi Della Torre riflette sull'assuefazione all'orrore, citando l'evoluzione della reazione emotiva a eventi drammatici come quelli a Gaza.
- Propone l'idea di un film per illustrare il declino della sensibilità verso valori fondamentali, che ora sono controcorrente.
7. Compito di Neve Shalom e resistenza alla catastrofe
- Levi Della Torre paragona Neve Shalom a una barchetta che naviga nella tempesta della storia, mantenendo la speranza e i valori controcorrente.
- Sottolinea il ruolo delle minoranze nel preservare i semi della democrazia e della giustizia, come accaduto nella Resistenza italiana.
8. Lezioni contro il razzismo e il fascismo
- Cita Primo Levi per sottolineare che i nazisti non erano una razza diversa, ma esseri umani maleducati, avvertendo contro il razzismo verso i razzisti.
- Riprende l'insegnamento di Vittorio Foa, che si considerava un persecutore del fascismo, invitando a perseguire attivamente il fascismo e le ideologie reazionarie.
- - - - -
Stefano Levi Della Torre è nato a Torino nel 1942. Laureato in architettura a Milano, insegna alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove vive.
D'origine ebraica piemontese e aostana, ha visione laica, socialista e liberale, che però non lo tengono lontano dallo studio delle tradizioni e dallo scrivere su diversi giornali con interventi politici e di riflessione sull'ebraismo. È stato membro del Consiglio della Comunità ebraica di Milano.
Nel 1992 è stato invitato dal cardinale Martini alla Cattedra dei non credenti. I suoi saggi ruotano attorno a diaspora, sionismo, fede e credenze, conflitti tra umanità e divino. Ha vinto il Premio Pozzale Luigi Russo nel 1995.
[Questa notizia è stata pubblicata il 26/7/2025]
Foto: Ted Eytan/Creative Commons Attribution