
La presenza trentina a Prijedor, in Bosnia-Erzegovina, comincia già all'indomani della firma degli accordi di pace di Dayton, nel febbraio 1996 quando alcuni volontari della Casa della pace di Trento decidono di recarsi in uno dei luoghi identificati come «città della pulizia etnica».
Inizialmente incentrata sull'azione umanitaria, l'azione dell'associazione si è sviluppata sempre più sullo scambio reciproco in un'ottica non di puro assistenzialismo o di paternalismo, ma di dialogo e confronto tra società (quella bosniaca e quella italiana) in continuo cambiamento e sempre più in relazione l'una con l'altra.
I punti fermi della sua azione sono i seguenti.
Prossimità, vicinanza, orizzonti comuni: non la semplice realizzazione di un progetto per quanto condiviso, ma una relazione permanente fra comunità. La capacità di ascoltare il territorio, il prendersi carico, la conoscenza delle dinamiche locali, la ricerca di interlocutori adeguati… sono tutte cose che richiedono tempo, energie difficilmente riconoscibili dentro uno schema progettuale tradizionale.
Reciprocità, consapevolezza che nel tempo dell'interdipendenza le distanze svaniscono, i processi si intrecciano, le contraddizioni riverberano. Che dunque quello sulla solidarietà è un investimento su se stessi. Un ponte percorso in entrambe le direzioni, in una cooperazione che ci insegna a stare al mondo, a capire quel che accade intorno a noi, che ci permette di cogliere le dinamiche del nostro tempo. Un continuo dare ed avere nella convinzione che nessuno debba insegnare nulla a nessuno e che tutti abbiamo da imparare nel confronto con gli altri.
Questa modalità diversa di costruire relazioni è cooperazione di comunità. In questa cornice l'associazione ha declinato i propri obiettivi: la promozione delle risorse umane, culturali, economiche, politiche e sociali del territorio di Prijedor attraverso progetti specifici di supporto ai diversi settori ed attraverso il sostegno ad attività di gemellaggio e di collaborazione tra enti locali, istituzioni ed associazioni della provincia di Trento e della municipalità bosniaca.